RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - I commercianti sereni "Una ferita che si chiude"

Genova, 18 novembre 2007

I COMMENTI
Odone: "Cancellare i ricordi è difficile, ma torna la fiducia"
I commercianti sereni "Una ferita che si chiude"

Patrizia De Luise, leader Confesercenti "Pochi affari, ma saremo ripagati"

«E´ stata una giornata importante: ci siamo riappropriati della nostra città e se i commercianti hanno pagato lo scotto perché in giro non c´era nessuno, penso che saremo ripagati domani. E´ la ferita del G8 che comincia a chiudersi». Parole di Patrizia De Luise, leader della Confesercenti. Per una volta, anche se con una sfumatura di entusiasmo in meno, sembra d´accordo anche il presidente di Ascom, Paolo Odone che commenta così i negozi chiusi, quelli rimasti vuoti e le saracinesche abbassate anzitempo anche da parte di quei commercianti che avevano deciso di rimanere aperti nel giorno del corteo. «Ci vuol tempo per cancellare i ricordi del G8 e perché ci sia di nuovo fiducia nei cittadini, che ieri hanno deciso di non uscire. Diciamo che se anche la notte conferma l´assenza di disordini, un po´ di fiducia si ricrea».
Commercialmente parlando il bilancio della giornata di ieri è stato disastroso: «si spera di recuperare tra qualche giorno, quando la gente prenderà gli stipendi e comincerà forse a pensare agi acquisti di Natale. Certo, la gente non è uscita e anche quei negozi che avevano deciso di rimanere aperti hanno chiuso in anticipo perché non c´era nessuno. E´ successo anche con qualche banco del mercato. Ho fatto un giro a metà pomeriggio e per strada non c´era nessuno», dice Odone. Sia l´Ascom che la Confesercenti avevano lanciato l´appello ai loro iscritti perché ieri tenessero i negozi aperti. Pentiti? Odone: «No, per niente; noi abbiamo dato un messaggio che fosse il più positivo possibile, poi ognuno ha agito secondo coscienza. Purtroppo la gente non è uscita: sono rimasti choccati da quanto era accaduto nei giorni del G8 e poi si è sovrapposto, anche se sono due cose totalmente scollegate, l´episodio del calcio dei giorni scorsi. La gente teme per la sua sicurezza».
Patrizia De Luise ieri ha sentito al telefono molti commercianti preoccupati per il "flop" commerciale di questo sabato di metà novembre: «ma forse è la partenza dopo lo choc del G8. Mi pare che la città abbia dimostrato che tutti possono convivere e forse la prossima volta ci sarà chi manifesta e chi comunque girerà per le strade. Anche noi avevamo fatto l´appello ai commercianti perché rimanessero aperti: volevamo che fosse affermato il nostro diritto a lavorare, accanto al diritto di chi vuole manifestare. Certo, la ferita del 2001 era ancora molto cocente».
Rimpianti perché forse ieri potevano cominciare gli incassi di Natale? «Sicuramente il sabato per il commercio è una giornata importante, ma magari fossero già iniziate le vendite di Natale».

(a.zun.)